Manifattura tabacchi di Bologna

La “vecchia” manifattura

La prima manifattura tabacchi a Bologna venne realizzata ad inizio ‘800 in via Riva di Reno.

Sorgeva accanto al fiume Reno di cui utilizzava l’acqua per i processi produttivi e nacque da un convento di suore domenicane che, con l’annessione di Bologna alla Repubblica Cisalpina del 1799, venne requisito  e trasformato in manifattura tabacchi.

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La manifattura “vecchia” di via Riva di Reno

L’edificio principale, che affacciava sul canale, conserva tuttora la facciata originale frutto della totale riprogettazione del 1906 ad opera dell’architetto Gaetano De Napoli.  Attualmente (2016) il palazzo della manifatttura “vecchia” è sede della Cineteca di Bologna.

La “nuova” manifattura di Pier Luigi Nervi

Nel 1949 l’Amministrazione Monopoli di Stato bandisce un concorso per la realizzazione della nuova manifattura tabacchi che viene vinto da Pier Luigi Nervi. Fu, come di consueto, lo stesso nervi, con la sua azienda, a costruire la manifattura che venne ultimata nel 1952.

La prima parte, che viene ultimata da Nervi nel 1952, è il magazzino tabacchi greggi in balle. Si tratta di un edificio di cinque piani lungo 210 metri costruito utilizzando casseforme in ferro-cemento poste in opera rapidamente e senza bisogno di dover montare e smontare le casse per le colate di cemento.

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Il magazzino tabacchi greggi in balle

E’ invece del 1954 la realizzazione, sempre da parte di Nervi, dei cinque capannoni destinati allo stoccaggio dei tabacchi grezzi in botti. Si tratta di cinque strutture parallele lunghe 117 metri, con tetto a volta in cemento.

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I cinque magazzini tabacchi greggi in botte (in costruzione)

Il terzo edificio di estremo pregio costruito da Nervi per la manifattura di Bologna, è il magazzino del sale che si trova alle spalle dell’edificio principale e venne costruito con la forma di paraboloide.

Completano il complesso la centrale termica e gli uffici sul fronte principale, questi ultimi demoliti completamente.

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Pianta dell’area. Gli edifici evidenziati in giallo sono stati demoliti (2016)

Nel momento di massima espansione presso la manifattura di Bologna arriveranno a lavorare oltre mille persone.

Nel 2003 i Monopoli di Stato italiani vendono tutte le proprie attività alla British American Tobacco che gradualmente dismette tutti i siti produttivi, chiudendo nel 2004 anche la manifattura di Bologna. Da quel momento il complesso viene lasciato in stato di abbandono per anni, diventando anche rifugio di senza tetto e piazza di spaccio.

Nel 2011 la Regione Emilia Romagna bandisce un concorso di progettazione per la riqualificazione ed il recupero funzionale dell’ex manifattura tabacchi per la realizzazione del tecnopolo di Bologna. Nel 2015 iniziano i lavori con la demolizione completa degli uffici fronte strada.

 


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