La Montecatini di Marina di Montemarciano è stata un’azienda che produceva fertilizzanti chimici (perfosfato).
Organizzazione dell’impianto
A) Reparto acido solforico
B) Magazzino fosforiti
C) Reparto impasto
D) Magazzino concimi
E) Reparto complessi
F) Uffici, spogliatoi, officine e locali di servizio
Processo produttivo
Negli edifici A, veniva prodotto l’acido solforico tramite cottura della pirite in forni (la pirite arrivava dalle miniere della Toscana).
Nell’edificio B erano immagazzinati i fosforiti (arrivavano via nave dal nord Africa ad Ancona e poi portati su rotaia allo stabilimento).
Nell’edificio C avveniva la reazione chimica tra fosforiti e acido solforico.
In D ed E veniva immagazzinato il perfosfato puro e addizionato.
In questo vecchio filmato della Montecatini viene descritto il processo di produzione del perfosfato e si vede anche l’impianto di Marina di Montemarciano (Archivio Nazionale Cinema d’Impresa)
Storia dello stabilimento
1906: viene fondata la “Società marchigiana di concimi e prodotti chimici” e apre a Porto Recanati il primo stabilimento per la produzione di perfosfato.
1911: la “Società marchigiana di concimi e prodotti chimici” viene assorbita dalla “Società Colla e Concimi”. Questa è, molto probabilmente, la stessa società che aveva costruito uno stabilimento a Roma e di cui avevamo precedentemente parlato a proposito della Mira Lanza (qui l’articolo).
1919: la “Società colla e concimi” apre lo stabilimento di Marina di Montemarciano per la produzione di perfosfato utilizzando la pirite come materia prima.
1929: lo stabilimento viene assorbito dalla Montecatini.
1944: durante il secondo conflitto mondiale, a causa dell’impossibilità di rifornirsi di materie prime (in particolare dei fosforiti che arrivavano da Algeria, Tunisia e Marocco), si ferma la produzione e lo stabilimento viene usato come deposito materiali dalle truppe alleate.
1950: avviene un ampliamento degli impianti produttivi e incremento produzione concimi complessi (con addizione di azoto, fosforo e potassio)
1975: lo stabilimento diventa di proprietà della S.I.R. (Società Interconsorziale Romagnola).
1985: lo stabilimento passa alla Fertilgest.
1988: lo stabilimento passa in mano alla Enimont di Raul Gardini.
1990: il collasso dell’Enimont e la fine dell’impegno nel settore chimico portano alla chiusura dello stabilimento.
Da molti anni lo stabilimento è in stato di abbandono e dal 2004 è sottoposto a vincolo di tutela architettonica. Ciò rende piuttosto complicata la bonifica dell’area (principalmente inquinata dalle ceneri di pirite) e il suo recupero, nonstante sia in fase di approvazione un progetto che vedrebbe nascere una serie di strutture ricettive e commerciali.
Galleria fotografica
Riferimenti in rete
- Tesi di laurea di Christian Massi
- L’eredità tossica dell’ex Montedison di Federica Salvati
- “L’industria del perfosfato” (documentario d’epoca in cui si vede anche l’impianto di Marina di Montemarciano)